poesia materica
misura 50 x 70
tecnica: filo di ferro su Cartongesso
anno 2007
Maialino da giardino Questa scultura nasce dal desiderio di portare un sorriso tra le piante. L’ho modellata con materiali semplici, stratificando cartone, nastro e colore, fino a darle forma e carattere. Il maialino non è solo decorativo: è un piccolo guardiano del verde, una presenza ironica e gentile che abita il giardino come fosse casa.
Mi piace pensarlo come un animale domestico immaginario, che osserva il passare delle stagioni e accoglie chi si avvicina con uno sguardo curioso. È nato per gioco, ma ora vive con dignità tra peperoncini, fiori e pietre, testimone silenzioso di un’arte che si fa con le mani, con il tempo e con affetto.
N.1
N.2
N.3
N.4
N.5
N.6
Pappagallo – Scultura in plastica di recupero
Ho creato questo pappagallo con materiali plastici abbandonati, perché volevo che la sua bellezza raccontasse anche una ferita. La plastica, se dispersa in natura, uccide: soffoca gli animali, contamina mari, laghi, boschi. Eppure, se raccolta e trasformata, può diventare voce, forma, denuncia.
Il pappagallo è un animale colorato, libero, tropicale — e proprio per questo mi è sembrato il simbolo perfetto di ciò che rischiamo di perdere. L’ho costruito con bottiglie, reti, polistirolo, nastro e vernici, cercando di dare dignità a ciò che normalmente si scarta. Ogni materiale porta con sé una storia di consumo, ma anche una possibilità di rinascita.
Questa scultura non è solo decorativa: è un invito a guardare con occhi nuovi ciò che ci circonda, a non lasciare che la bellezza venga soffocata dai rifiuti. È il mio modo di dire che l’arte può nascere anche dal danno, e che la creatività può diventare gesto di responsabilità.
pezzo di poristirolo
bottiglia di plastica
rifinitura del piumaggio e coloratura con colori Aclirici
fine
Fenicottero – Scultura in plastica di recupero
Ho costruito questo fenicottero con bottiglie di plastica e materiali di scarto, perché volevo che la sua eleganza contrastasse con la brutalità del nostro impatto sull’ambiente. Il fenicottero è simbolo di grazia, di equilibrio, di natura incontaminata — e proprio per questo mi è sembrato il corpo giusto per raccontare una ferita.
La plastica, se abbandonata nei mari, nei laghi, nei territori, uccide. Soffoca gli animali, contamina l’acqua, altera gli ecosistemi. Io ho scelto di raccoglierla, di piegarla, di trasformarla. Ogni bottiglia, ogni rete, ogni frammento è diventato piuma, becco, corpo. Non per nascondere il problema, ma per renderlo visibile.
Questa scultura non è solo decorativa: è un atto di consapevolezza. È il mio modo di dire che l’arte può nascere anche dal rifiuto, e che la bellezza può diventare denuncia. Il fenicottero ci guarda, ci interroga, ci invita a scegliere: distruggere o trasformare.
costruzionedel blocco del corpo
assemblamento di spugna di plastica e tubo per il collo
unione dei due
scolpitura delporistirolo per creare la testa
la testa
assemblamento della testa sul collo e inserimento degl'occhi
incollaggio del piumaggio tramite colla a caldo e verniciatura della testa
verniciatura totale del corpo
fine